VENEZIA – L’antenna 5G installata nel terreno di un privato nell’isola di Sant’Erasmo non è andata giù a chi risiede e lavora nella piccola oasi verde della laguna nord veneziana. Sabato un gruppo di persone si sono riunite nel patronato per confrontarsi: residenti, aziende agricole, associazioni e coloro che hanno affittato il terreno al gestore telefonico si sono trovati faccia a faccia per discutere della “novità”. Quella che i cittadini hanno definito una «megastruttura per soli 500 abitanti alta 25 metri visibile dalla laguna nord in prossimità di abitazioni e scuole» ha acceso il dibattito principalmente su tre punti. Il potenziale danno economico derivante dal possibile deprezzamento di proprietà e attività agricole, l’inquinamento elettromagnetico che la struttura provocherà e l’impatto paesaggistico-ambientale.
Il comitato ha paura che l’insieme di queste tre variabili si accompagni poi a una programmazione urbanistica sull’isola diversa da quella originaria, cioè di “orto di Venezia”.
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