Ci troviamo sull’orlo di un cambiamento irreversibile, poiché a partire da dopodomani non ci sarà più possibilità di tornare indietro. Tra meno di 48 ore entrerà in vigore una nuova legge nazionale che segna un punto di svolta nella storia italiana: un aumento senza precedenti della densità di potenza delle onde wireless nell’aria pubblica, con il potenziale rischio di esposizione a agenti cancerogeni derivanti dalle temute radiofrequenze non ionizzanti. È previsto un significativo picco fino a 100 volte superiore rispetto agli attuali livelli. Tuttavia, questo non sembra essere motivato dal progresso tecnologico in sé (che alcuni definiscono una sorta di prigione tecnologica transumanista), ma piuttosto dalla pressione della lobby del 5G, che punta a risparmiare 4 miliardi di euro. Questi risparmi saranno però pagati dalla sanità pubblica a scapito degli italiani, grazie all’obbedienza imbarazzante del governo Meloni e del ministro ultra-atlantista Adolfo Urso, principale artefice di questa manovra.

Come personaggi di una favola moderna, Meloni e Urso si sono dimostrati pronti a tutto pur di soddisfare le richieste delle multinazionali straniere, che non erano riuscite a ottenere lo stesso risultato con i precedenti governi. Da martedì 30 aprile 2024, l’elettrosmog aumenterà, poiché il duo Meloni-Urso ha ignorato la Legge Quadro, ha sottovalutato le proteste dei sindaci e delle regioni, nonché l’opposizione dei cittadini e dei malati che già subiscono gli effetti nocivi degli attuali limiti, ora superati dalla nuova normativa.

È stata una presa in giro nei confronti della classe medica e della comunità scientifica, che avevano lanciato appelli per la prevenzione dei danni e il buon senso nella gestione dei rischi. Tutto è stato vano, poiché siamo stati ingannati. E, in un assurdo gioco di specchi, hanno persino ingannato se stessi.