Sabato pomeriggio, nel centro storico di Venezia, si è svolto un flash mob di protesta contro le antenne 5G. L’iniziativa è stata organizzata da un comitato spontaneo di cittadini, che ha denunciato la mancanza di trasparenza da parte del Comune di Venezia sull’installazione di queste nuove antenne.

Il comitato ha chiesto al Comune di applicare una moratoria sull’installazione delle antenne 5G, in attesa di ulteriori studi sulla loro sicurezza per la salute. Il comitato ha anche criticato il Comune per aver autorizzato l’installazione di antenne 5G senza informare la cittadinanza.

Secondo il comitato, in Veneto sono presenti 70 antenne 5G, di cui nessuna attiva nella provincia di Venezia. Tuttavia, 12 antenne 5G hanno ottenuto il parere favorevole da parte di Arpav e sono in attesa di essere installate.

Il dibattito sull’installazione delle antenne 5G è aperto. L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha classificato le radiazioni non ionizzanti, come quelle prodotte dalle antenne di telefonia mobile, come “possibilmente cancerogene per l’uomo”. Tuttavia, non ci sono ancora prove scientifiche conclusive che dimostrino che l’esposizione alle radiazioni elettromagnetiche possa causare il cancro.

In attesa di ulteriori studi, il Comune di Venezia ha la possibilità di applicare una moratoria sull’installazione delle antenne 5G. Questa decisione potrebbe essere una risposta alle preoccupazioni dei cittadini e consentire di approfondire gli studi sulla sicurezza di questa nuova tecnologia.