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Venezia – trecento nuove antenne di telefonia mobile

Venezia – trecento nuove antenne di telefonia mobile

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Venezia. Il Comune ha inserito circa 300 nuovi impianti, impianti riconfigurati e aree di ricerca nella nuova mappa delle localizzazioni delle antenne di telefonia mobile. Questo strumento serve anche per ridurre il numero totale di siti utilizzati per le antenne, individuando le aree più adatte per la loro installazione.

Tuttavia, il numero di antenne continua a crescere costantemente e il database dell’Arpav, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, aggiornato al 2019, segnalava la presenza di 1.156 impianti di telefonia mobile nell’area veneziana.

Ogni sei mesi, gli operatori come Telecom, Eolo, Vodafone, Linkem, Wind e Iliad presentano nuove proposte di antenne, che vengono esaminate da un gruppo di lavoro costituito all’interno del Comune per decidere quali accettare e quali respingere, approvando così la mappa delle localizzazioni.

Nella città storica, molte delle nuove antenne di telefonia mobile vengono posizionate sui campanili delle chiese, perché sono luoghi elevati che garantiscono una migliore trasmissione del segnale. In accordo con la Curia e i parroci, la città dei campanili viene sfruttata per questo scopo.

Ad esempio, l’operatore Iliad utilizza i campanili delle chiese della Fava, dei Tolentini, di San Stae e di Santo Stefano, ma anche la sommità di alberghi veneziani come l’hotel Cavalletto a San Marco.

Telecom-Tim, invece, utilizza i campanili delle chiese delle Zitelle, di San Bartolomeo, di San Pietro di Castello, di San Trovaso, di Santo Stefano e San Stae, di San Giobbe, di Sant’Antonin, di Santa Maria Formosa, dei Gesuiti e di San Pantalon, oltre a quelli della chiesa di San Giorgio Maggiore.

Vodafone utilizza il campanile di Sant’Antonin, quello di San Bartolomeo, di San Salvador e di San Giobbe, ma anche edifici come Palazzo Balbi e Palazzo Ferro Fini, che sono entrambi sedi della Regione.

Infine, Wind arriva fino a Piazza San Marco e posiziona i suoi impianti anche su molti campanili, alcuni dei quali sono condivisi con altri operatori, come quelli delle chiese di San Bartolomeo, di San Pietro di Castello, di San Donato a Murano e di San Martino a Burano, di San Trovaso, Sant’Antonin e Santo Stefano.

Anche in questo caso, gli edifici più alti vengono utilizzati per posizionare le antenne, come la sede della Rai di Palazzo Labia, il Padiglione Italia della Biennale, il Garage San Marco a Piazzale Roma, Palazzo Ferro Fini e Palazzo Balbi.

Si tratta di una “selva” di antenne che continua a crescere sopra le nostre teste, con una situazione che, secondo l’Arpav nel 2019, era in peggioramento ma non ancora pericolosa per la salute. Tuttavia, sono passati altri due anni e il numero di antenne di telefonia mobile continua ad aumentare a un ritmo sempre più accelerato.

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